Presepi e dintorni: anche quest'anno il Natale ci ha regalato pessimi esempi di educazione

Venerdì 29 Dicembre 2023

Egregio Direttore
il signor Natale Trevisan con la sua lettera pubblicata il 23 dicembre scorso ha dato una lezione di cultura alle insegnanti della scuola padovana sulla questione del presepio e dei canti natalizi. Era già successo qualche anno fa anche nel mio comune dove Gesù fu modificato in Perù. Vorrei aggiungere che la Vergine Maria è l'unica donna presente nel Corano. Più di mezzo secolo fa, quando la scuola non era ideologizzata, il nostro professore di religione, che era anche un teologo, parlando dell'argomento con noi allievi mise proprio la natività come punto d'incontro tra la religione Cattolica e Musulmana. La storia e gli avvenimenti hanno poi fatto la loro parte disastrosa. Care signore maestre se questo è il vostro bagaglio culturale, provo pena per gli alunni che sapranno si leggere e far di conto ma dalla scuola non avranno nessun supporto culturale.

Adriano Mariutti
Zoppola (Pn)


Caro lettore,
secondo il rapporto della Ong Porte aperte ci sono nel mondo 360 milioni di cristiani perseguitati, discriminati e ostacolati a causa della loro fede.

In Italia, ormai da qualche anno, con particolare puntualità in occasione del Natale, registriamo un fenomeno diverso: l'auto-discriminazione. Nel nostro paese i simboli del cristianesimo vengono osteggiati e cancellati non da chi proviene da altre culture o religioni o da chi propugna l'ateismo di Stato, bensì da alcuni italiani preoccupati di non offendere o disturbare chi pratica altre fedi. Questa almeno è l'illuminata spiegazione che viene solitamente data per giustificare balzane iniziative come quelle di cui si sono occupate le cronache in questi giorni. Da notare che la richiesta di sostituire Gesù con Cucù o con Perù o di nascondere il Bambino con il presepe non proviene mai da cittadini musulmani o di altre religioni. Siamo noi che decidiamo di auto-censurarci. Come se dovessimo vergognarci di qualcosa. Come se avessimo un complesso d'inferiorità o colpe da espiare agli occhi di altri credi. Come si ci fosse qualcosa di intimamente sbagliato nell'essere cattolici e cristiani o semplicemente figli della cultura europea ed occidentale. L'aspetto preoccupante è che sono spesso insegnanti coloro che ispirano o realizzano queste "censure natalizie". Docenti che dimostrano di avere un'idea quantomeno approssimativa e incerta del concetto di educazione. Forse bisognerebbe spiegare loro che un paese non è più libero, democratico e inclusivo se toglie e cancella, ma se è capace di integrare e di arricchire senza rinunciare alla propria identità. Nessuno può pretendere di imporre agli altri la propria religione o le proprie tradizioni. Ma ha il pieno diritto di praticarle, conservarle e trasmetterle alle generazioni future. Senza offendere o prevaricare nessuno. Ma senza neppure offendere noi stessi e ciò che siamo.

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