Una condanna a cinque anni e mezzo di carcere: tanto ha chiesto la Procura nei confronti di Mario Caucci, l'ex marito di Noemi Bocchi.
LA DENUNCIA
La Bocchi ha sempre detto che avrebbe voluto mantenere un rapporto cordiale e civile con l'ex marito. Ma tutto precipita una notte di cinque anni fa. Caucci e Bocchi sono già separati, avevano optato all'inizio per una consensuale, ma l'uomo si presenta a casa dell'ex moglie nel cuore della notte. Sono all'incirca le quattro del mattino e inizia a citofonare insistentemente e alla fine riesce ad entrare in casa. In base a quanto la stessa Bocchi ha ricostruito nella denuncia presentata al commissariato Prati, l'uomo le mise le mani al collo e lei per proteggersi corse in bagno.
Qualche giorno più tardi Caucci le chiese un incontro chiarificatore ma la Bocchi con un referto in mano decise di sporgere querela, contestando all'ex marito non solo la gravità del comportamento nei suoi confronti ma anche verso i due figli minori. A questo, infatti, si aggiunge il mancato riconoscimento degli alimenti per i bambini prima ancora dell'aggressione che già aveva portato l'allora 31enne a depositare un ricorso per separazione giudiziale. Quando Caucci viene rinviato a giudizio gli viene contestata la violazione degli obblighi di assistenza morale e materiale legati alla potestà genitoriale, in particolare il disinteresse dei figli minori dopo essersi allontanato dalla famiglia, si leggeva nel capo di imputazione.
CON TOTTI
Quando la relazione tra Noemi Bocchi e Francesco Totti inizia a diventare di dominio pubblico, lo stesso Caucci parlando dell'ex moglie dirà di non voler dire molto perché vi era, appunto, una causa in corso. «Ci sono gli avvocati, ci sono dei bambini di mezzo, è una vicenda grottesca», disse dagli spalti dello stadio Tre Fontane assistendo nel febbraio 2022 al match del Civitavecchia contro il Tivoli calcio, di cui è patron. Poi le udienze, tutte, appunto a porte chiuse, per evitare eccessivo clamore in cui sono stati ascoltati nel corso dei mesi amici e parenti in qualità di testimoni. Adesso si attende la sentenza, prevista per il prossimo giugno.