Sul petto tiene calorosamente il bellissimo bambino a cui avrebbe dovuto fare da madrina e il suo sorriso fa da sfondo a questo suo forte desiderio che le è stato rifiutato dalle rigide norme del Diritto canonico. Al battesimo del gioioso piccolo Valentina Lorentini, di Sant’Eusanio del Sangro, è andata lo stesso, ma come testimone, elegante nel suo tailleur pantaloni e cappotto beige.
«Sarò sempre un passo dietro di te», ha postato, con tanto di cuore, Valentina dopo la festosa cerimonia di domenica 4 febbraio nella Messa principale, alle 11, nella chiesa di Santa Maria Assunta a Sant’Eusanio del Sangro. «Sono stata privata di un dono – dice Valentina, 31 anni, infermiera al 118 di Casoli. Moralmente mi riterrò sempre madrina del bimbo, figlio di una mia un’amica fin dall’infanzia. Quanto accaduto mi è dispiaciuto ma la mia è una protesta bianca contro una società ingiusta. Perché queste etichette. Fino allo scorso anno ho avuto un ragazzo e ora frequento una donna e vorrò procreare con l’inseminazione. Se Dio è amore, l’amore va oltre ogni regola scritta. Ma mi aspettavo una Chiesa accogliente inclusiva, non disgregante. Mi avrebbero dovuto chiedere - aggiunge Valentina - se sarei stata un esempio di vita per il bambino. Il nuovo padrino è stato scelto il giorno prima del battesimo. Il parroco don Leonardo è una brava persona, ma ho ricevuto un’ingiustizia. Sono una persona attiva nella comunità e aiuto le persone anziane che hanno bisogno di me, anche con gratuite iniezioni. Ne parlo perché da una radice parta l’albero del cambiamento».
Le polemiche
A Sant’Eusanio la gente è divisa a metà tra Valentina e la Chiesa. C’è chi dice che tutto è partito per i pettegolezzi dentro la parrocchia, ma tempo pochi giorni, si assicura, il clamore sarà spento. Il giovane parroco don Leonardo De Nardis, 33 anni, di San Vito Marina, è rimasto a sua volta sorpreso dalle polemiche innescate. Anche lui ha avuto dispiacere per la vicenda. «Io Valentina l’ho accettata e accolta. Il no al ruolo della madrina giunge da regole ecclesiali che valgono per chiunque. L’ho incontrata il giorno prima del battesimo ed è emerso che la sua posizione era irregolare per il Diritto Canonico, non certo esclusa perché omosessuale. Un motivo al “no” non esiste e anche i conviventi non possono farlo perché la Chiesa prevede la castità. Il giorno del battesimo Valentina è stata in chiesa in festa con i familiari del battezzando».