Lo stupore è un sentimento che non ha spazio negli sguardi di chi abita a Cinecittà e dintorni.
LE REAZIONI
Non si stupisce del dato Anna Maria Turnatori, che gestisce su Facebook il gruppo "Giulio Agricola e Appio Claudio". «Sappiamo dello spaccio e del consumo purtroppo - dice - non mi meraviglio quindi dei dati». Ancora più netta Tiziana Siano, avvocato, e presidente del comitato di quartiere Don Bosco. La centralina che ha rilevato i dati si trova in via Giuseppe Belloni, dietro l'enorme oratorio della parrocchia di Don Bosco, in una stradina isolata poco distante dalla Togliatti. «La droga è una grande problema nel nostro quartiere - dice Siano - sono stata ricevuta in prefettura dove ho chiesto la creazione di un osservatorio sulla legalità interforze. Qui non siamo a Torbella, ma l'illegalità è silente, quindi forse ancora più insidiosa».
Molti hanno paura a parlare e a metterci la faccia. Certo, in nessuna parte di Roma è semplice farlo. «A volte è difficile prendere coscienza che i problemi siano proprio "sotto casa" - dice Bruno Capelli, nel direttivo del comitato Don Bosco - credo sia necessaria una presenza maggiore in strada, a piedi, delle forze dell'ordine, in particolare dei vigili. All'estero ci sono i vigili o i poliziotti di quartiere, qui non si vedono mai». Molti non vogliono metterci la faccia, ma raccontano «dello strano via vai nei cortiloni dei palazzi popolari», «delle case occupate e quindi dell'illegalità che serpeggia», «dello spaccio nelle case», «di zone pericolose come largo Spartaco», «dei pusher che qui, a differenza che di zone come Pigneto o Esquilino, sono italiani, dell'Est o dell'America Latina e non nordafricani».
«Più che di spaccio qui si dovrebbe parlare di consumo - dice Martina, 28 anni - non possiamo mettere alla pari Cinecittà con quartieri come Pigneto, San Basilio e Quarticciolo». C'è poi chi si concentra sulla movida. «Il VII Municipio è, insieme al XV, l'unico che non ha aderito all'ordinanza malamovida, un'assurdità - dice Umberto Matronola, consigliere FdI nel VII - zone come largo Appio Claudio e via Flavio Stilicone devono essere maggiormente controllate».
«L'ordinanza - ribatte Francesco Laddaga, presidente del VII - colpisce soprattutto i più giovani che hanno già subito molte restrizioni durante la pandemia, preferiamo un approccio diverso chiedendo maggiore attenzione da parte dei locali e collaborazione con i residenti. Siamo - dice - per le buone pratiche». Quanto all'osservatorio sulla legalità che è stato creato solo sulla carta il minisindaco dice: «Manca la nomina dei componenti sarà operativo entro marzo».
Intanto, abitanti di Cinecittà e di altri quadranti, possono restare tranquilli. La concentrazione media di droghe nell'aria è bassissima. Insomma, nessun rischio per la salute.