Supertacchi, passione delle donne:
ma le ragazze finiscono in ospedale

Lunedì 29 Marzo 2010 di Elena Castagni
Una caduta durante la sfilata di Prada
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ROMA (29 marzo) - Pu succedere ovunque: al cospetto del presidente Sarkozy, in diretta tivv mentre milioni di telespettatori sghignazzano, sulle passerelle pi acclamate e persino in una puntata della sit-com di culto. Pu succedere ovunque: basta avere dei tacchi. Gi, perch il capitombolo dagli stiletti alti 12, modello d’ordinanza per sentirsi ragazze a tutte le et, sta diventando uno sport praticato in tutto l’occidente. L’ultima volta è accaduto all’Eliseo, dove la cantante francese Mylene Farmer - invitata per festeggiare la visita del presidente russo Dmitri Medvedev - è capitolata sul tappeto rosso di fronte ai due capi di Stato. Un sorriso ha sciolto l’imbarazzo mentre i fotografi si assicuravano flash per la storia. Ma non c’è bisogno di varcare le Alpi: nella puntata inaugurale dell’Isola dei Famosi, Simona Ventura è scivolata dai tacchi per la gioia dell’auditel e del popolo di YouTube dove il video della caduta è subito entrato nella hit. Idem per Beyoncé, che con il mega ruzzolone di Orlando ha iniziato una serie a catena di capitomboli con il microfono in mano ma che va avanti imperterrita: «Senza tacchi? Mai», dice a chi le suggerisce un po’ di saggezza.



Poi c’è la passerella, dove il record spetta alla modella Agnes Deyn caduta due volte di seguito dai tacchi e, infine, determinata a concludere scalza la sfilata. Dalla passerella terrena a quella dei sogni: l’episodio di Sex and the City in cui Carrie si presta a fare la modella, capitombola e riflette sul senso della vita. «L’importante è rialzarsi», sentenzia. Manolo Blanhik, Jimmy Choo, Christian Louboutin, rappresentano nell’immaginario femminile delle ultime generazioni, la fabbrica della seduzione. Indossare un paio delle loro scarpe impossibili dà sicurezza interiore laddove vige la confusione assoluta tra il concetto di benessere e quello di appartenenza. Già, perché basta riuscire a stare in equilibrio su 12 centimetri per guadagnarsi consensi e rispetto. Ma a che prezzo? In rete abbondano i blog di consigli, sfoghi, richieste di aiuto.



«Ho 18 anni e vorrei imparare a portare i tacchi alti. Ragazze, ditemi come si fa!» scrive Clementina. E le risposte descrivono una sorprendente accettazione della sofferenza fisica. «Io mi sono abituata portando per casa tacchi 7, poi 8, e così via fino a 12, però non so dove mettere il peso, quando cammino», è una delle risposte. C’è chi consiglia un “calzettino di velluto” per abituarsi, chi si dispera per il primo tentativo fallito come Lillipinky che dopo la serata con scarpe a punta e tacco 9 non riusciva più a poggiare i piedi a terra dal dolore. Ma il prezzo da pagare non è solo quello, basta andare in un pronto soccorso di ortopedia per credere. Lì arrivano donne e ragazze dai piedi dolenti, destinate per giorni all’immobilità per aver creduto di poter camminare sulle nuvole.



«E questo è niente - spiega Andrea Piccioli, segretario della società italiana di ortopedia - per chi indossa tacchi alti a lungo, i danni si vedranno col tempo. Vanno dai dolori al metatarso all’alluce valgo, alle capsuliti. Fastidiosissime sono le irritazioni degli ossicini sotto l’alluce, così come il neuroma di Morton, sindrome caratterizzata da un acutissimo dolore alla pianta del piede. Poi ci sono le problematiche posturali: quando si cade da tacchi così alti si frattura facilmente il quinto metatarso, oppure il collo del piede. Infine, i danni alla colonna per colpa dell’andatura innaturale, come la lordosi e la contrattura delle vertebre». A questo punto non resta che scegliere: stare immobili nell’Olimpo o scendere dai coturni e toccare di nuovo Terra.
Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 23:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA